YOGA THERAPY è un programma che utilizza gli strumenti dello yoga – asana, pranayama, mantra, mudra, meditazione per condurre la persona in un processo di autoguarigione. Il presente è l’unica realtà esistente.In questo mese con i miei studenti siamo lavorando con la pratica di fare attenzione all’esperienza presente, il “qui e ora”. Le parole che vanno molto “di moda” ma hanno un senso profondissimo e nello Yoga sono definite con la parola ATHA: tracciare la strada, creare attenzione. La nostra mente proietta continuamente se stessa. Quando ci identifichiamo totalmente con la nostra personalità, che è solo una parte di noi, siamo il piccolo sè o la piccola mente, ingombrata dalle aspettative e attaccamenti, dominata dalle proprie paure e istinti. Questa identificazione interferisce con l’autoregolazione organismica naturale e spontanea. la Pratica “Santosha” il senso di contentezza che siamo approfondendo inizia con l’accettazione così come siamo in questo momento, che è l’antidoto contro la lamentela e generatore della fiducia e gratitudine. Entrare nel Momento Presente e praticare come l’esperienza diretta il distacco, il non attaccamento alla natura temporanea e impermanente delle cose per arrendersi e fluire con l’esistenza, ci restituisce la connessione profonda con noi stessi senza l’interruzione o modifica mentale della realtà interna e esterna. Perché non c’è separazione. Siamo specchi che si manifestano. Stare di fronte allo specchio e aspettare il riflesso di un sorriso mentre la realtà interiore soffre, lamenta, giudica e risuona con l’aspettativa è praticamente impossibile. LASCIAR ANDARE nello yoga è un atto di resa per poter entrare in profondità nelle sfere più sottili: emozioni, mente, nervi che resistono ad una apertura, perché trattengono le informazioni emozionali dolorose, le memorie antiche non elaborate e condensate nelle strutture fisiche e psichiche. La resa non è un atto passivo ma un ritorno a poter fluire senza sforzo nel corpo e nella vita, verso una comprensione più ampia del nostro essere e prospettiva generosa verso la vita. Il dolore è una energia invisibile.Anche la gioia è una vibrazione che non vediamo ma sentiamo. Lavorare sulle corde invisibili del nostro strumento corporeo ritornaiamo a sorridere in maniera autentica perché generiamo equianimita dentro le nostre percezioni: ovvero amore, accettazione, compassione. Entrare nel movimento come in una preghiera, in cui il corpo si accoglie tutt’uno nella danza del perdono è inizio di guarigione a tutti livelli. Il respiro si apre, il corpo si ammorbidisce e il suo istinto naturale inizia a trasformare le tensioni e resistenze in uno SPAZIO NUOVO SICURO e VITALE. Lì dove una volta c’era un blocco a livello inconscio inizia a germogliare l’accoglienza, compassione, accettazione che portano una nuova consapevolezza di intendere, pensare e agire. “Il mio corpo è un tempio, le Asana (posizioni) sono le mie preghiere, in cui mi accetto e mi perdono. Man mano che rilascio i “pesi energetici” dove sono incorporate le vecchie tendenze e cicli vitali (samsara, i semi del karma, modi di pensare) faccio emergere la propria presenza in quanto anima. La pratica è una sorta di seduta per la propria coscienza che attraverso il discernimento spirituale che si genera e si sviluppa diventa una forma di resilienza per tutto il resto.Il perdono non significa dimenticare le esperienze dolorose, ma significa riconoscere le nostre dinamiche malate e quelle degli altri, a partire dall’ascolto dei disagi nel corpo e nel respiro per guarirle del tutto e non ripeterle più. Il dolore che non si trasmuta nel corpo energetico invisibile si riemerge in forma di disagio o malattia nel corpo fisico tangibile. Ecco perché lo YOGA È UNA PRATICA DI PREVENZIONE. Esistono 5 ferite dell’anima:- RIFIUTO che causa la mancanza di autostima – ABBANDONO che causa dipendenza affettiva – INGIUSTIZIA che causa il senso di rancore e la tendenza di criticare – UMILIAZIONE che causa la vergogna del proprio corpo, perfezionismo.- TRADIMENTO che causa la diffidenza e la difficoltà a fidarsi degli altri.Quali tendenze ci porti dentro di te e esprimi nel mondo? Questo spazio “DENTRO” può diventare una risorsa o distruzione. Possiamo immaginare la pratica come entrare nella stanza buia (del corpo) spegnere i rumori esterni e accendere la luce del Respiro per vedere meglio e con chiarezza tutti gli oggetti che la compongono. Per sintonizzarsi con il ritmo della verità che risuona nel cuore. Non c’è separazione tra YOGA e VITA. Dove inizia la pratica è la base della Vita. Non c’è separazione tra il corpo (l’anima individuale) e l’anima universale. Siamo la parte integrante di un organismo vasto. E la situazione attuale nel mondo è il risultato della coscienza collettiva. Quando comprendi questo inizi a lavorare sulla propria coscienza per iniziare un cambiamento globale. Ciò che pensi e come ti esprimi ha un impatto diretto sulla tua Vita e sul corpo del Mondo: “Le cose sono unite da legami invisibili, non puoi cogliere un fiore senza turbare una stella.”Se vogliamo cogliere un sorriso autentico: “SANTOSHA” nel nostro specchio dobbiamo prima di tutto pulire la vista interiore che risulta appannata.Per info sui percorsiwww.yogacignobianco.it