Mentre sto lavorando sulla composizione del nuovo YOGA RETREAT che si terrà dal 23-25 MAGGIO a Yoga Farm Italy rifletto sul tema delle pratiche, basandomi anche sulla mia esperienza personale di come lo Yoga ha potuto cambiare la mia vita in meglio, o forse meglio dire di come lo yoga ha potuto portare i cambiamenti dentro di me e che hanno avuto la conseguenza sulla mia vita.
Anni fa qualcuno mi ha detto che non sono indipendente considerando le mie scelte, non basate sull’aspetto di sicurezza economica. Ora dopo anni di lavoro su me stessa con lo yoga, ho davvero iniziato a comprendere a livello profondo e stabile la bellezza della vera indipendenza, quella di appartenere a se stessi. Non alla parte che risuona con la paura che controlla la nostra vita dentro un recinto di condizioni, ma a quella natura spontanea, sganciata da ogni etichetta sociale o maschera dell’ego. Appartenere al proprio Dharma: dovere dell’anima, che costituisce il vero fondamento, su cui camminare nella vita, senza “violentare” la sua natura. È la fonte spirituale, come la legge naturale precede qualunque manifestazione materiale in questa esistenza. Vivere senza attaccamento alla natura impermanente materiale, senza attaccamento ai frutti delle proprie azioni, ovvero svolgerli senza aspettativa e dipendenza dal risultato, deriva dal nostro vero sé più intimo e autentico. Ed è proprio questo radicamento alla Forza Superiore in noi, che definisce la vera indipendenza dell’essere umano, da tutte le condizioni o forme di convenienza che provengono dall’esterno. Quando i tuoi piedi sono ben saldi alle radici di questa consapevolezza, che come l’autoregolazione in grado di padroneggiare il proprio corpo, la propria energia, le emozioni e pensieri, anche i momenti difficili vengono vissuti con lo spirito diverso: come una possibilità e l’opportunità di imparare delle lezioni per la propria anima. In questo modo le circostanze esterne non sono più davvero positive e negative ma hanno lo scopo di insegnarci le lezioni che dobbiamo apprendere, facendo le scelte basate sull’onestà del proprio cuore, anche quando questo significa andare “contro il vento”, perché siamo comunque diretti nella direzione giusta, verso la realizzazione del vero sè, e soprattutto siamo in allineamento con la Pace della nostra fonte, che ci guida a servizio della gioia nella nostra esistenza, che si integra nel mondo.
Yoga è la via per la connessione con la nostra vera natura, con il nostro vero potenziale, indipendente da ogni stampella su cui appoggiarsi all’esterno. La pratica ci riporta a guardarci dentro, con occhi colti, saggi, vivi e aperti. È una ricetta per poter stare al mondo mettendo al primo posto l’amore, anziché la paura, gestire al meglio il dolore, ricordando che siamo l’Anima nel primo luogo, in grado di trasformare il dolore in oro e poter sempre scegliere l’opportunità di poter amare, non solo quando tutto è perfetto, ma saper amare soprattutto quando la vita vuole insegnarci qualcosa attraverso gli ostacoli. Ed è un altro, il milionesimo, dei motivi per cui amo lo yoga e lo porto al mondo.
“TRE GRANTHI” – tre nodi che bloccano l’energia, tre porte segrete somatiche, sarà il nostro proposito di studio in questo yoga retreat, fatto di pratiche che portano alla stimolazione del prana, dei chakra ed al risveglio dell’energia vitale essenziale nel corpo, per poter sganciare il peso di tutto quello che ci allontana da noi stessi e rema contro la nostra salute fisica e psichica. Per ritornare a noi, da veri e liberi, e poter sostare nella leggerezza, gioia e vitalità.
“ABBI CURA DELL’INCANTO CHE SEI: CON L’AMORE”Ed ecco il titolo del retreat si è manifestato.
“È difficile spiegare il prana come è difficile spiegare Dio”B.K.S. Iyengar
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